Il mobility manager è una figura chiave per la mobilità sostenibile sia presente che futura, il suo ruolo è quello di ridisegnare e razionalizzare i nostri spostamenti. Questa professionalità rappresenta il tentativo di introdurre un cambiamento, contribuendo attivamente al miglioramento della qualità della vita. 

Di mobility manager ne esistono, però, cinquanta sfumature, per cercare di coglierle al meglio dobbiamo ripercorrere alcune tappe. 

Nel 1998 fu introdotto per la prima volta il mobility manger di area, il cui compito era sviluppare un Piano Spostamenti Casa-Lavoro per Enti pubblici collocati in città con un elevato rischio di inquinamento atmosferico.

A partire dai primi anni Duemila sono state definite nel dettaglio le caratteristiche e le responsabilità. Questa figura si inserisce all’interno del Dipartimento comunale destinato alla gestione del traffico cittadino e ha il compito di coordinare gli uffici preposti nel territorio. La funzione di supporto al comune territorialmente competente riguarda la definizione e l’implementazione delle politiche di mobilità sostenibile e svolge, inoltre, attività di raccordo tra i mobility manager aziendali. 

L’obiettivo principale è ottimizzare il sistema di trasporto pubblico locale, riducendo le emissioni. Le attività e le finalità che il mobility manager di area deve perseguire sono molteplici tra cui: promuovere azioni di divulgazione presso le aziende e gli enti interessati; favorire l’integrazione tra i PSCL e le politiche dell’amministrazione comunale; integrare al sistema di trasporto soluzioni che seguano una logica intermodale con sistemi più green come biciclette, monopattini e veicoli elettrici; promuovere la diffusione di servizi di taxi collettivo, car-pooling e car-sharing.

Nel 2015 la normativa di riferimento ha introdotto il mobility manager in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. L’analisi principale è, naturalmente, incentrata sugli spostamenti casa-scuola, cambiano dunque gli interlocutori sia esterni, altri istituti scolastici e comuni, che interni, personale amministrativo, docenti e studenti. Ma esistono altre responsabilità che coinvolgono il mobility manager scolastico, tra cui: il controllo degli spostamenti durante le gite scolastiche, la gestione dei rapporti con altri istituti presenti nel territorio, con l’amministrazione comunale e le aziende di trasporto e, infine, favorire l’utilizzo della bicicletta o altri veicoli a basso impatto ambientale.

Il Decreto Rilancio stabilisce che il mobility manager aziendale sia una figura specializzata nel controllo della domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile, nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente. 

Il Responsabile della mobilità in azienda è chiamato a svolgere specifiche attività di analisi, progettazione e monitoraggio, sulla base di diverse valutazioni che includono: la riduzione dei costi di spostamento dei dipendenti e i costi correlati; i costi legati al ricorso alla flotta aziendale; la qualità dell’aria e dell’ambiente circostante, riducendo le emissioni; la reputazione aziendale nell’ambito dell’impegno eco-sostenibile.

L’obiettivo ultimo è quello di redigere il PSCL utilizzando diversi mezzi a sua disposizione come strumenti statistici, questionari e tool di geocoding. A questo deve seguire l’attuazione di un sistema di monitoraggio con la definizione di una metodologia e l’individuazione di indicatori che possano fornire obiettivi sociali, culturali ed economici condivisi, a ridotto impatto per la collettività.
TMR vuole contribuire al cambiamento, per questo ha pensato youMove come piattaforma di supporto al mobility management sia nella fase di costruzione del PSCL che nella fase successiva di monitoraggio. Non abbiamo bisogno di viaggiare nel tempo, vogliamo lavorare oggi per cambiare la mobilità di domani.