Creare una nuova frontiera della mobilità, insegnare a spostarsi in maniera differente: è questo l’obiettivo del Piano Spostamenti Casa-Lavoro.
L’analisi del traffico veicolare è solo il punto di partenza della progettazione del mobility manager, a cui spetta il compito di realizzare un PSCL che possa ridefinire lo spazio urbano. L’impatto ambientale e sociale che un piano spostamenti adeguato può avere sul territorio e sulla qualità della vita è notevole.
Questa forma di pianificazione bilancia il trade-off tra domanda e offerta di mobilità per identificare quali sono gli interventi attuabili per cambiare le abitudini dei nostri spostamenti. Si configura, infatti, come strumento finalizzato a migliorare la viabilità, per raggiungere i luoghi di lavoro in maniera più semplice e più green. Come?
Partendo da un’analisi dell’accessibilità ai luoghi di lavoro, attraverso l’utilizzo strumenti statistici e tool di geocoding. Lo scopo fondamentale è quello di ridurre l’uso dei veicoli privati a favore di sistemi di trasporto più smart che possano rispecchiare le esigenze concrete del territorio.
“L’obiettivo, – afferma Marcello Marchese Responsabile Mobilità Speciale e direzione commerciale dell’AMAT Palermo – qui ci relazioniamo con l’esperienza di youMove, è fare uno studio sullo spostamento casa-lavoro o casa-scuola, perché le scuole in quanto tali sono considerate delle macro aziende. Attraverso la piattaforma TMR si può realizzare una raccolta dati che includa tutte le esigenze di mobilità e cercare di trovare una soluzione a livello di ottimizzazione, che possa permettere una razionalizzazione degli spostamenti, utilizzando anche soluzioni alternative, facendo sì che vengano rispettate tutte le categorie, tra cui il personale con disabilità motorie. Per esempio, nelle città con un grande tessuto urbano, utilizzare soluzioni a vantaggio dei vettori pubblici quindi: bus, tram, metropolitane o altri sistemi di mobilità complementare come il carsharing, il bikesharing, il monopattino sharing, oppure sistemi di valenza pubblica in cui c’è la condivisione di un mezzo, ma che permettano di ridurre i veicoli privati e, quindi, i fenomeni di congestione tipici degli orari di punta.”
Il Piano Spostamenti Casa-Lavoro deve, dunque, fornire diverse strategie che possano ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e che permettano di garantire, attraverso i sistemi disponibili e con l’eventuale intermodalità, il passaggio da una modalità di trasporto all’altra, di poter arrivare a destinazione in maniera più semplice.
“Dal 2015 anche nelle scuole è presente la figura del mobility manager. – aggiunge Marchese – I giovani sono spesso accompagnati dai genitori e questa non è una cosa positiva, perché crea maggiore congestione e anche i ragazzi hanno esigenze di autonomia, quindi bisogna cercare di orientare questi spostamenti verso sistemi più sostenibili. Progetto che con TMR abbiamo, finora, portato avanti per il comune di Palermo, per potenziare gli spostamenti di studenti, docenti e amministrativi attraverso l’uso della bicicletta condivisa, creando parcheggi di prossimità nelle scuole e creando anche delle piste ciclabili. Le informazioni raccolte grazie ai mobility manager delle scuole, attraverso l’Università e mediante la piattaforma youMove, che ci ha fornito dati utili su quali fossero le aree con i maggiori prelievi di biciclette e dove le bici poi si addensavano, ci hanno permesso di riprogrammare la mobilità cittadina.
È un processo che ormai non può più essere trascurato perché sappiamo quali sono gli impatti sull’ambiente, i livelli di inquinamento che ormai sono concentrati maggiormente nelle aree con grande densità di popolazione, le congestioni veicolari contribuiscono in maniera pesante all’inquinamento atmosferico e all’aumento di CO2. Il cambiamento climatico – conclude – è sotto i nostri occhi, il PSCL può fornire un servizio pubblico.”
Grazie a youMove è possibile, per le aziende e le pubbliche amministrazioni, creare una base di conoscenza della mobilità aziendale che possa apportare soluzioni concrete. Non vogliamo portarvi sulla luna, almeno per il momento: cambiare la cultura nei confronti della mobilità è una sfida che non abbiamo paura di affrontare.